LA VALLE DELLE MERAVIGLIE 

Laghi, montagne, camosci, marmotte, boschi infiniti di larici, e le incisioni rupestri più antiche al mondo.

un classicissimo giro ad anello intorno al Monte Bégo, montagna sacra per gli antichi Liguri, posta al centro di una regione di notevole interesse paesaggistico e archeologico, sul lato francese delle Alpi Marittime, nel Parc National du Mercantour. Le valli che circondano l’imponente montagna sono state modellate da antichi ghiacciai, che hanno scavato un gran numero di conche, oggi occupate da suggestivi laghi alpini (la zona è nota anche come “Regione dei Cento Laghi”). Gli antichi ghiacciai sono inoltre responsabili delle innumerevoli superfici rocciose levigate, sulle quali uomini preistorici hanno inciso oltre 40.000 segni enigmatici (le notissime “gravures “).

Non è una semplice  escursione, è un vero e proprio viaggio nel tempo. Un tempo che inizia all’alba dell’uomo e che continua ad affascinarci ancora oggi in uno dei luoghi dove egli ha lasciato la traccia del suo passaggio scritta sulle rocce.

INFO:

Barbara Campanini 346.7944194

guida ambientale escursionistica certificata, associata AIGAE

EQUIPAGGIAMENTO:

Scarponcini da  montagna e giacchetta  impermeabile, pile o felpa, pantaloni lunghi, borracce ( limitiamo l’uso delle bottigliette di plastica!!! ) con buona scorta d’acqua (almeno 1,5 litri), bastoncini da trekking, cappellino, binocolo, macchina fotografica, luce frontale o pila, sacco lenzuolo e/o a pelo, asciugamano e necessaire per igiene personale, repellente, protezione solare, occhiali da sole, 

RITROVO: venerdì 6 settembre h 08,00 parcheggio Agnesi ad Imperia Oneglia, compattamento auto e partenza per Casterine, rientro previsto sabato 7 settembre in serata 

Contributo spese organizzative: 

€. 30,00 – comprensivo di accompagnamento con guida ambientale escursionistica certificata iscritta AIGAE

Ulteriori spese: 

– da versare al rifugio, per il pernottamento in camerata, cena, prima colazione e pacchetto pic nic

(La guida fornirà tutte le informazioni necessarie)

– Le regole del Parco indicano il divieto assoluto di introdurre cani, e l’obbligo di riporre i bastoncini nello zaino durante il passaggio nei sentieri delle incisioni se non si possiedono i tappi per le punte di metallo 

Pulisci&Cammina: Durante le escursioni ci impegniamo a pulire il percorso: ogni cambiamento comincia da un piccolo gesto di responsabilità

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Una ricca fauna selvatica

Composta da grandi ungulati, piccoli mammiferi, uccelli, rettili e insetti, la fauna del Parco del Mercantour è estremamente variegata e comprende diverse centinaia di specie. Grazie all’azione dei Parchi del Mercantour e delle Alpi Marittime, questi animali, alcuni dei quali avevano rischiato di scomparire, frequentano e popolano di nuovo le montagne del Mercantour. Un escursionista che procede con discrezione avrà sicuramente il piacere di osservarli. Il lupo, spontaneamente tornato dall’Italia (dove era protetto) dopo essere scomparso dalla Francia per quasi 70 anni, resta un animale molto diffcile da osservare a causa del timore che nutre verso l’uomo. Il suo ritorno, che interessa ora varie regioni della Francia, è avvenuto in primo luogo nel massiccio del Mercantour.

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Una flora unica in Europa

Le molteplici influenze climatiche, geologiche e geografiche esercitate su ambienti estremamente diversi e ad altitudini che vanno da 100 m a più di 3000 m, hanno conferito al Mercantour una ricchezza vegetale fuori dal comune (più di 2000 specie di piante su 4200 specie conosciute in Francia). 220 sono considerate molto rare e 40 sono inoltre denominate endemiche, in quanto non si trovano in nessun altro luogo al mondo, come la sassifraga florulenta. Questa diversità è coronata dalla presenza del larice, vero e proprio simbolo del Mercantour, che merita il titolo di albero della luce. Unica conifera a foglia caduca delle Alpi, questa pianta presenta una grande varietà di tinte, dal verde chiaro primaverile ai colori fiammeggianti dell’autunno, segnando innegabilmente i paesaggi delle Alpi meridionali. Attraverso il suo fogliame, il larice lascia facilmente filtrare una luminosità intensa che giova a moltissime specie di piante e fiori del sottobosco (rododendro, mirtillo, giglio martagone e molti altri).